Eccoci qua, rivitalizzati dalle meritate e sempre poche vacanze, terminiamo la “transumanza” e ci troviamo di nuovo proiettati sulla poltroncina dello stadio oppure nel conforto dell’aria condizionata del nostro soggiorno sorseggiando una bibita fresca cercando di capire quale saranno gli “argomenti” di questa nuova stagione calcistica.
La Fiorentina riparte con un pareggio fuori casa, a Bologna. Di per se magari non sarebbe neanche un cattivo risultato, la prestazione però non è stata esaltante, forse un minimo ha pesato il pensiero rivolto alla Champions League. Vedremo.
Oggi però vorrei fare una riflessione su “calcio e tv”, riflessione che nasce dalla lettura di un post e dai commenti allo stesso sul blog di Guetta (qui).
Devo dire che il buon Guetta innesca un flame politico che poco ha di costruttivo. Guetta si lamenta del fatto che non ha potuto vedere la partita della Nazionale un paio di settimane fa su Rai 1 e ne enfatizza la portata definendolo “uno scandalo”. In realtà il Guetta ignora alcuni fatti. Come lui stesso scrive sono due mesi circa che non riceve più RAI1 sul televisore attraverso il tuner analogico e poi rincara la dose per il fatto che l’evento sia stato anche criptato sul satellite.
Per quanto riguarda l’analogico la spiegazione è semplice e alcuni hanno provato a spiegarla nei commenti: una direttiva della UE imponeva una “armonizzazione” della banda Vhf, ciò ha comportato che RAI1 cambiasse frequenza. Ciò è avvenuto fra il 24 ed il 30 del giugno scorso. Questa disposizione UE non ha niente a che vedere con il digitale terrestre. Probabilmente la notizia è sfuggita a Guetta (e forse anche ad altri).
Per quanto riguarda il satellite è necessario fare una premessa. Parlare di “ricezione satellitare” non significa obbligatoriamente intendere “Sky”. Detto questo poi bisogna anche mettersi un attimino a pensare che il satellite che irradia i canali RAI ed il bouquet Sky, Hotbird, non lo fa solo per l’Italia, ma copre praticamente tutta l’Europa, il Nord Africa ed il Medio Oriente (si riesce addirittura dall’estremo nord dell’India a ricevere). Per questo motivo nasce un grosso problema che è quello del diritto di trasmissione di certi eventi. Per fare un esempio, se la RAI acquistasse i diritti per trasmettere una serie tv solo per l’Italia ed invece gli mandasse in chiaro sul satellite in tutta Europa commetterebbe un illecito e sarebbe soggetta a sanzioni. Fino ad oggi questo veniva in qualche modo “aggirato” essendo in vigore un accordo con Sky. Tale accordo però era veramente scandaloso, questo si, perchè obbligava abbonati RAI a dotarsi di Skybox e relativo abbonamento per fruire del servizio pubblico e poter accedere anche a quella programmazione criptata (come le partite di calcio). Di recente, nel mese di luglio, i tre network nazionali (RAI, Mediaset e Telecom Italia per La7) hanno costituito una piattaforma satellitare GRATUITA sulla quale trasmettere la stessa programmazione oggi disponibile anche sul digitale terrestre. trasmettendo però sempre attraverso Hotbird rimane però il problema dei diritti di trasmissione e certi programmi saranno comunque costretti a criptarli. Per ovviare al problema sarà quindi necessario dotarsi di una scheda da inserire nel ricevitore satellitare e che permetterà di vedere tali programmi. Su questo punto ci sono però ancora alcune cose poco chiare. La certezza è che tutto quello che è gratuito sul Digitale Terrestre lo sarà anche sulla piattaforma Tivù Sat, il dubbio è sul costo per acquistare tale schedina (mi raccomando … si acquista la schedina, non si fanno abbonamenti ne si paga per il singolo evento). Io non voglio entrare nelle questioni politiche che hanno portato la RAI ad uscire dall’offerta Sky, ritengo però giusto dire che non era propriamente giusto dover transitare da Sky (pagando) per vedere quello che per diritto mi era dato dall’essere abbonato al servizio pubblico.
Spostiamoci adesso sul digitale terrestre. Qui regna sovrana l’ignoranza, se ne sentono di cotte e di crude e quasi sempre la colpa è di …. Berlusconi !! Iniziamo col dire che il digitale terrestre non è una invenzione di Berlusconi. Il passaggio dall’analogico al digitale terrestre è stato stabilito dalla Unione Europea. Il Digitale Terrestre non lo ha inventato Berlusconi per in qualche modo eludere quella sentenza del Tribunale che imponeva il passaggio di Rete 4 sul satellite (anche se il DTT è caduto a fagiolo). “Io non comprerò mai il decoder” - si sente dire spesso … ok, basta che acquisti un televisore nuovo … il decoder è già dentro, come del resto fino ad oggi nel tv era alloggiato il sintonizzatore analogico e nessuno si è mai lamentato di questo. “Non mi possono imporre di acquistare un decoder o un nuovo televisore” … nessuno te lo impone, è una scelta … mi chiedo io: ma perchè quando vi fu il passaggio da analogico a digitale nella telefonia mobile non accadde tutto questo “puttanaio” da parte degli utenti ? Eppure chi aveva un vecchio “TACS” lo avrebbe dovuto usare come soprammobile e a quel tempo i telefonini costavano quanto un rene. “Sul digitale terrestre si vede male, basta che piova e vengono fuori tutti quadretti” … certo magari se hai l’antenna di 40 anni fa … non è che per caso hai provato anche a prendere Sky con la stessa antenna invece di montare una parabola ?!?! Personalmente posso dire che la visione dei canali in digitale terrestre è nettamente superiore all’analogico, ma mica di poco !! Che devo dire sarò io fortunato che nel mio palazzo ci s’ha l’antenna bona oppure che l’antennista ha saputo fare il proprio mestiere … che vi devo dire. Ma tanto è tutta colpa di Berlusconi … però nessuno dice che in Gran Bretagna già nel 2008 9 famiglie su 10 avevano la possibilità di fruire della televisione digitale terrestre, nessuno dice che in Francia nel corso del 2008 si è avuto un incremento del 47% delle famiglie con il DTT. Il problema sapete qual’è ?!?! E’ che siamo italiani, anzi italioti.
Tutto quanto sopra non esclude che il passaggio al DTT è un momento da gestire con oculatezza. L’Italia ha scelto di prorogare fino all’ultimo termine utile (2012) il completo passaggio, non è possibile quindi muovere critiche in questo senso e anche se il periodo di “parallelo” pare troppo breve (8 anni … e quanti ne volevate … e comunque le date ultime sono stabilite in sede UE).
In Italia siamo sempre stati critici sulla qualità della programmazione televisiva e proprio per questo motivo non può che essere positivo il passaggio al DTT: più canali, più offerta, più programmazione di nicchia, più qualità, più concorrenza.
E le cose da dire sarebbero ancora, ma ancora tante …
Se solo il Guetta si fosse ricordato di sintonizzare la tv ….