by francesco
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24
giu
2009
Dalle mie parti si direbbe “Becchi e bastonati !”. L’Egitto aveva la reale possibilità di passare il turno ed approdare alle semifinali della Confederation Cup. Vedendo le prestazioni offerte con Brasile ed Italia tutto lasciava supporre che potessero gestire tranquillamente la gara con gli USA. Sappiamo benissimo invece che quella partita si è conclusa con tre “pippoli” consegnati nella rete egiziana. Questo risultato, e quello di Brasile-Italia, sancivano definitivamente che le semifinali fossero disputate dalla squadra a “Stelle e Strisce”.
Durante l’ultima gara, giocata in contemporanea sui due campi, veniva data la notizia che alcuni giocatori della Nazionale Egiziana avevano trovato le camere d’albergo svaligiate. “Che sfortunati” ho pensato, finiscono di festeggiare la vittoria sugli azzurri-sbiaditi e si ritrovano in “braghe di tela”. Poi, i giornali ci forniscono quella che con molte probabilità è stata la reale situazione …
Ancora una volta le cronache sportive si intrecciano con le vicende di giovani e pimpanti fanciulle dedite all’altrui benessere.
La vicenda, più o meno, si è così svolta. Terminata la gara i giocatori egiziani hanno rivolto le loro preghiere verso La Mecca come ringraziamento, ma qualcuno deve aver pensato che l’occasione unica doveva in qualche modo essere festeggiata adeguatamente e così l’albergo che gli ospita ha iniziato ad animarsi di giovani prostitute, tanto per allietare una serata speciale che altrimenti sarebbe sembrata una come tante altre. Sta di fatto che ci sarà stato chi ha tirato veramente tardi (e questo giustificherebbe la pessima prestazione offerta di seguito con gli States), probabilmente alcune di queste fanciulle è rimasta anche a dormire nell’albergo. Il mattino seguente i giocatori si sono recati al campo di allenamento lasciando le fanciulle a riposare magari dicendole anche “Ciao cara, io vado al campo, tu fai come fossi a casa tua. Ci vediamo alla prossima occasione !” E loro non se lo sono fatto ripetere due volte. Trovatesi sole nelle camere hanno preso alla lettera quanto (ipoteticamente) raccomandato loro, si sono alzate e dopo la doccia hanno arraffato tutto il possibile, come fosse roba loro, e si sono dileguate nel nulla. Al ritorno dagli allenamenti la triste realtà per i giocatori.
Tutta questa storia viene avvalorata dalle testimonianze del personale dell’albergo e dai filmati del circuito chiuso senza per altro che la Polizia locale smentisse questi fatti.
Con questo non voglio certo fare la morale ai giocatori egiziani, ci mancherebbe, volevo solo sottolineare quanto siano stati ingenui nel gestire la situazione.
Adesso questi giocatori avranno un motivo in più per raccontare questa storia ai loro figlie e nipoti !!
Per approfondire: qui e qui.