by francesco
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04
giu
2008
I guai per Vittorio Cecchi Gori non finiscono mai. Ieri è stato condotto nuovamente nelle patrie galere dalla Guardia di Finanza relativamente al crack finanziario che ha portato al fallimento della società Safin.
Bancarotta è il capo d'accusa che grava sulla sua persona e a due suoi collaboratori (o ex, non ho capito molto bene). Gli investigatori sostengono che l'ammanco di 25 milioni di Euro è dovuto alla distrazione di capitali in modo da pilotare certi fallimenti a favore di altre società del gruppo. E' stato aperto un fascicolo di indagine anche per presunte attività che Vittorio avrebbe condotto per trovare solidarietà nel mondo politico e della magistratura.
Vittorio sostiene che "è tutto un disguido", intanto se ne sta dietro le sbarre, in isolamento. Io comunque rimango della mia prima idea. Vittorio, al contrario del padre Mario, non è troppo scaltro per poter sopravvivere nel mondo dell'imprenditoria e della finanza e la sua "mania" di essere il primo lo ha portato a scontrarsi con poteri troppo forti, il suo torto è stato quello di non voler stare al suo posto, voleva di più e ciò non era possibile, per lo meno per la strada che lui voleva percorrere, se avesse capito questo oggi sarebbe sempre a capo del suo impero cinematografico.
Per di più leggere oggi notizie come questa ... "Dai vertici di Unicredit invece c'è stata, un incontro per ribadire la situazione sempre più pesante di Italpetroli: 377 milioni di debiti, un bilancio da certificare entro il 30 giugno. Vendere la Roma resta l'unica soluzione." non può che far rabbia ulteriormente ...
Dal punto di vista della Fiorentina, Vittorio a suo tempo mi fece inca##are pesantemente, il suo agire ci aveva portato al fallimento, a dover scendere in C2, oggi devo dire che non posso che provar pena per una persona che ritengo sia stata stritolata dal sistema, non lo ritengo neanche più il responsabile principale dei quello che successe in quei drammatici momenti, sportivamente parlando.
Forza Viola !!