by Webmaster
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14
nov
2007
Sono estremamente dispiaciuto per la morte del ragazzo presso un autogrill e se venissero accertate responsabilità (o peggio la volontarietà) da parte dell'agente, questi dovrà pagare il proprio conto alla giustizia.
La morte è morte e per chi viene a mancare ci vuole rispetto, un rispetto che domenica scorsa in pochi hanno avuto, ad iniziare da quei "terroristi" che agiscono prendendo a pretesto ogni occasione buona che capiti.
Comunque io volevo fare un'altra considerazione, sarò impopolare, ma secondo me il calcio in questa non c'entra niente. Il fatto che il ragazzo avesse una sciarpa al collo oppure con gli amici si stesse dirigendo verso uno stadio non fa automaticamente scalare il problema nella sfera della "violenza da stadio". Il problema è di una grandezza superiore, è la società che soffre di questa malattia dell'odio, del qualunquismo, del menefreghismo e del "tiranculismo". Non so chi abbia interesse a fomentare così gli animi. Domenica dopo la tragedia si sono verificati episodi di inaudita violenza, di inciviltà.
La dinamica della morte del ragazzo colpito dal proiettile partito dalla pistola del poliziotto ancora non è chiarissima, come non sono ancora chiari i motivi che hanno scatenato il parapiglia fra i ragazzi all'autogrill. Anche qui probabilmente il pretesto è la fede calcistica, la verità è c'è troppo fanatismo e nessun principio morale. Tutte quelle persone, se si fossero incontrate a quello stesso grill il giorno precedente, si sarebbero ignorate, avrebbero magari preso il caffè spalla a spalla pensando ognuno ai fatti propri. Perchè non è stato così anche domenica mattina ? Il baco è nella testa, ha preso il posto che una volta era di altruismo, morale, senso civico.
Nei giorni scorsi ho letto chiaramente tutto ed il contrario di tutto, ma su una cosa sono sicuro, questo periodo può essere definito "Dark Age".
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