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Punti di vista

by sanghino
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13 giu 2011

Le parole di ADV hanno avuto un effetto positivo sulla maggioranza dei tifosi viola. E non poteva essere diversamente vista la franchezza e la comprensibilità. Di sicuro non mancheranno i delusi, tutti quelli che si aspettavano anche qualcosa di oltre.

Poi ci sono gli eterni contro … ci sono sempre, sarebbe stato illusorio pensare che in questo frangente non manifestassero la propria “contrarietà”. E allora andiamo a leggere le parole di uno di questi “avversi per natura” (io sono convinto che se anche la Fiorentina vincesse la Champions League avrebbero da che ridire. Premetto che non so chi sia l’autore di tali pensieri (in neretto i miei pensieri).

E alla fine il gran giorno è arrivato.
Io tutta quest’ansia non l’avevo sinceramente erano e rimangono altri i problemi.

La tanto attesa, agognata e bramata conferenza stampa di Andrea Della Valle è andata in scena. Clima disteso e amichevole ma, del resto, non era ipotizzabile uno scenario diverso, vista la benevolenza con cui, da mesi, i media fiorentini trattano le discutibili vicende viola.
Io anche qui dissento, tutta questa benevolenza proprio non la vedo anzi, spesso si è cercato di gettare benzina sul fuoco in maniera gratuita.

Nonostante questo, l’ex Presidente ha mostrato un sorriso un po’ stiracchiato.
Su questo niente da dire, l’ho ascoltata per radio.

La sindrome “dell’eterno numero due” è dura da scrollarsi di dosso: fogli di appunti in mano e numerosi richiami al fratello maggiore….il grande assente ma, inesorabilmente, ingombrante.
A mio avviso la sindrome da numero due l’hanno alcuni tifosi i quali hanno sempre avuto difficoltà a trovare in Andrea Della Valle il padrone della Fiorentina. Ne è la prova la spasmodica volontà di sapere chi era il Presidente, figura del tutto relativa quando non coincide con la figura dell’azionista di riferimento in quanto sarà sempre e comunque quest’ultimo a dire l’ultima parola. Aggiungerò inoltre che questa ricerca della figura e del titolo a tutti i costi assomigliava molto ad una “picca” come fanno i miei figlioli.

Eppure la Fiorentina è, ormai da tempo, affare personale di Andrea: è casa sua…è il suo terreno…tuttavia non c’è traccia di carisma e di personalità nelle parole e nei gesti.
Che Andrea sia meno carismatico rispetto al fratello Diego non vi è dubbio, paragonato però ad altri loschi figuri del mondo del calcio invece ne ha da vendere.

Qualche battuta per rompere il ghiaccio - capace di strappare contenute risatine solo ai più compiacenti - e via, verso il soliloquio, che avrebbe dovuto condurci sulla via dell’illuminazione e della verità.
Parlava Andrea Della Valle o il Papa ?!? Se a qualcuno non sta simpatico non è un problema, di sicuro però non fa testo, non è significativo ai fini del risultato che si vuole ottenere.

Chi si aspettava svolte, dichiarazioni forti e frasi importanti da scolpire nella pietra, è rimasto deluso.
Ma anche no. Credo che gli unici delusi siano quelli che si aspettavano la “ciliegiona”. Al contrario Andrea ha detto cose importanti e molto significative.

Si è partiti dalle calende greche, senza capire che il passato è storia e solo il presente e il futuro sono di attualità e quindi di interesse. Non si è mancato di rispolverare vecchi cavalli di battaglia….dal campionato, tutto sommato, soddisfacente, alla mitica Cittadella.
Anche qui siamo strettamente sul personale e comunque “la storia” viene tirata fuori alla comoda, sia dalla società che da certa tifoseria.

Su quest’ultima, posta una pietra tombale sulla fattibilità, potremo consolarci ammirando il plastico che verrà regalato al Museo del Calcio, al fine di tramandare ai posteri cosa i fiorentini son stati capaci di perdersi.
Esatto, e non solo i fiorentina, anche la tifoseria viola. Dimostrazione dell’ottusità di tanti.

Del resto è ormai noto l’interesse della Famiglia per l’arte e la cultura e se gli Uffizi sono già pieni di opere d’arte, che sia il piccolo Museo del Calcio a Coverciano ad ospitare quel capolavoro incompreso.
Se questa voleva essere una battuta non è che sia riuscita proprio bene … mi tornano in mente i sorrisini compiacenti citati prima.

Il futuro è roseo, perché non c’è ombra di smantellamento all’orizzonte: la nostra dimensione è dal quarto all’ottavo posto. Certo, qualche big se ne potrebbe andare, ma sarebbe per lasciare il posto a giocatori motivati. Sulla base di quali premesse dovrebbero esserlo ci piacerebbe saperlo, ma non si può avere tutto dalla vita. Chi non vuole rimanere - riferendosi a Montolivo - può andarsene, ma che lo dica alla città. Se è per questo lo ha già fatto e, soprattutto, ha detto anche molto di più. I tuoni e fulmini – tanto sbandierati dalla proprietà - a fronte delle dichiarazioni del calciatore son rimasti nel mondo delle intenzioni e la questione è stata liquidata con le consuete parole di circostanza.
Le motivazioni che deve avere un professionista sono facilmente individuabili: ti pago per giocare bene e lo devi fare con tutto l’impegno possibile, e anche di più. Per quel che riguarda Montolivo ADV ha semplicemente detto, e non era neanche tanto complesso il discorso, che il giorno prima si erano parlati e Mr.Montolivo non aveva fatto alcuna menzione di tutte quelle cose dette poi mezzo stampa. Quindi mi sembra evidente che non ha le idee molto chiare … se le chiarisca e le comunichi a tutti.

Cognigni sarà il nuovo Presidente: suonino le chiarine di Palazzo Vecchio. Ci abbiamo messo quasi due anni per trovarne uno e, rullo di tamburi, si tratta di colui che era già conosciuto come il “signor facente funzione”: una grande novità…ma, soprattutto, un uomo di calcio, un elemento di fiorentinità in Società, un manager che vive Firenze 7 giorni su 7.
Non ci vedo uno scandalo così enorme, certo posso dire che mi sarebbe piaciuto sentire che la società si arricchiva di un paio di figure chiave, un paio di personaggi del mondo del calcio.

A quel punto la domanda del “perché” si era dimesso era cosa buona, giusta e, soprattutto, pertinente, poiché, dal 24 settembre 2009 ad oggi, in effetti, nessuno ha mai fornito una plausibile motivazione. Dopo un iniziale silenzio, Andrea Della Valle si è reso protagonista di una gara valevole per il campionato mondiale di arrampicata sugli specchi. Dopo un lungo giro di parole, abbiamo finalmente appreso che è stata colpa nostra, della nostra insensibilità e della nostra cattiveria a fargli maturare una così drastica decisione.
Qui proprio non ci siamo, ADV ha detto che è colpa sua, che ha preso una decisione in maniera molto emotiva e non ragionata, dettata dalla particolare situazione personale del momento.

In un momento difficile a livello personale, Firenze matrigna e ingrata, non gli è stata vicino e per qualche fischio e mezzo coro, l’onta è stata intollerabile.
Si potevano anche far coincidere le due cose, due fischi e magari un atto di rispetto potevano starci entrambe.

Ce ne faremo una ragione e ci prenderemo anche questa colpa: una più una meno non fa differenza.
Vedi sopra, la colpa se l’è presa lui.

In questa conferenza stampa che è stata un film già visto e rivisto, un elogio del nulla con punte di indifendibile banalità e sconcertante ovvietà c’è una novità, anche se è un’idea un po’ scopiazzata, perché la paternità spetta ad un noto politico italiano.
Ma dai su, queste motivazioni sono la fiera della banalità: il calcio è tutto una banalità, hai mai sentito un’intervista che non preveda domande scontate con altrettante risposte scontate … son sempre tutte uguali. Il calcio per sua natura è ovvietà: come si fa a pretendere che giocatori, dirigenti e tutti quelli che di calcio ci campano possano essere ogni volta che aprono bocca inediti … lo fanno 20 volte al giorno per forza di cose debbono dire sempre le stesse.

La Famiglia, in prospettiva del nuovo ciclo nascente, vuol fare un patto con la città ed i tifosi.
Ben venga, non ci vedo niente di male.

Speriamo di non dover attendere una puntata di Porta a Porta per conoscerne i contenuti, anche se il plastico della Cittadella farebbe la sua bella figura al posto di quello di Cogne.
Non so se ridere o piangere.

Suona solo sinistra la conclusione della frase. “Se poi la città non ci vuole, andrò dal Sindaco per cercare un acquirente.”
Non ci vedo niente di sinistro.

Mite arrendevolezza o ricatto?
Nessuna delle due oppure entrambe, se tutti vogliamo il bene della Fiorentina e loro non sono accettati perchè insistere, loro sono disponibili a richiesta anche a farsi da una parte.

Conoscendo la paura che serpeggia in città per la penuria e la solvibilità dei compratori nel mondo del calcio, il succo potrebbe essere “questo è ciò che passa il convento” e quindi, cari fiorentini…o bere o affogare.
E quindi ? Preferiresti affogare ? Preferiresti fare la fine del Verona ? Oppure del Toro ? Oppure della Samp ?

S.N.
F.M.

[fonte dodicesimouomo.net]

Non me ne voglia l’autore di queste parole, ho cercato solo di dare la mia democratica versione.

Forza Viola !!!!!!

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Ovviamente un tifoso Viola. Dalla nascita.

Sono un "ragazzo" di quasi 40 anni, sono un informatico e l'unione di queste due passioni hanno portato alla nascita di questo blog (tra pochi mesi festeggerò il quinto compleanno !).

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